FILI DI LIGURIA

L'arte della seta dalla tessitura al jeans

3 aprile - 30 settembre 2010

Abbazia di San Fruttuoso - Camogli - Genova (patrimonio Fondo Ambiente Italiano - Fai)

Esposte anche due ricostruzioni di abiti delle Gratie d'Amore!!! 

 

 

Da sabato 3 aprile nella Sala Capitolare dell'Abbazia di San Fruttuoso, nell'ambito della mostra "Fili di Liguria" promossa da Echi di Liguria sotto l'egida del Fondo Ambiente Italiano con l'organizzazione di Omnia Service Rapallo.   

La mostra, che comprende alcuni spazi dell'Abbazia e della Torre dei Doria propone esempi di prestigio della tradizione ligure nel campo della produzione tessile e ne ripercorre la storia, le tecniche, gli utilizzi oltre che la ricaduta economica e sociale. Quindi damaschi, velluti, pizzi al tombolo e al macramè, ricami, merletti con esemplari antichi e spesso inediti.    

In questo contesto è stato naturale esporre anche, come esempio "dal vero" di utilizzo di tessuti, pizzi, gioielli e tecniche sartoriali del "Siglo de Oro" a cavallo tra '500 e '600, due ricostruzioni di abiti di nobildonne genovesi ispirati a due celebri ritratti del Seicento: Brigida Spinola Doria di Rubens (1606) e Caterina Balbi Durazzo (1624) di Van Dyck.Il primo conservato alla National Gallery di Washington, il secondo nel Palazzo Reale (già Balbi Durazzo) di Genova. 

 

Gli abiti sono stati realizzati per il gruppo di danza storica "Le Gratie d'Amore" dei Sestieri di Lavagna da Fernanda Venturini, stilista lavagnese scomparsa nel 2008, degna erede di quella tradizione artigiana che la mostra vuole celebrare.  In questo senso l'esposizione dei due abiti, raffinati e sontuose vesti realizzate con l'impiego di velluto, raso, seta, pizzo, decorazioni in metallo e pietre dure, è anche un piccolo omaggio alla bravura e al gusto dell'artigiana-artista lavagnese.  

 

La mostra è stata curata da Barbara Bernabò che ha coordinato anche il catalogo che ospita contributi di Maria Daniela Lunghi, Alessandra Molinari, Marco Raffa e Rossana Piccioli. Il coordinamento organizzativo è di Cristina Konig e Luciana Sudano.  La rassegna, che proseguirà sino al 30 settembre, è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 15,45. Da maggio a settembre dalle 10 alle 17,45. Ingresso adulti 7 euro, ridotti 4 euro, aderenti Fai 2 euro.    

 

La realizzazione degli abiti, che ha comportato un attento lavoro di ricerca e di "interpretazione" dell'opera dei due grandi pittori dell'aristocrazia genovese, ha richiesto lo studio di soluzioni che coniugassero materiali e tecniche moderne con le antiche tipologie costruttive della moda spagnola in voga a Genova nel primo Seicento: le ampie gonne o "faldette" dalla forma a campana, resa possibile dalla sottogonna semirigida, il "verdugale" o faldiglia, il corpetto o "rebusto", a sua volta rigido come una corazza, impreziosito da galloni d'oro o applicazioni in oro, smalti e piete dure. Poi le maniche ricamate, quelle aderenti al braccio e quelle pendenti, entrambe staccate dal corpetto a cui erano fissate con nastri. E infine le ampie "gorgiere" o "sciorette", i preziosi colletti di pizzo inamidato che incorniciavano i volti delle dame.Tutti elementi ampiamente citati dagli inventari e dai libri di conti dell'aristocrazia del tempo.


 


LE GRATIE D'AMORE - corso Buenos Aires 72/12 - 16033 LAVAGNA (GENOVA) - Italia
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